Viaggio per lavoro e per diletto.
Riprendo attraverso una camera incollata al finestrino il percorso da A a B con un punto di vista inconsueto per il viaggiatore.
Registro anche i rumori, le voci e la musica all’interno dell’abitacolo.
Incollato al finestrino è un progetto in progress…speriamo di riprendere presto a viaggiare
Il tema del viaggio ritorna nel progetto “ Incollato al finestrino” dove, la ripresa di immagini video, documenta in modo oggettivo il percorso di tratte stradali, consuete all’autore, da un punto di osservazione perpendicolare rispetto a quello del conducente del veicolo.
I movimenti molteplici e incrociati della ripresa degli oggetti, determina una riflessione sul senso dello spazio e nondimeno del tempo della percezione.
Glissando sul giudizio estetico dei soggetti inquadrati, anche in questo lavoro, l’interesse di Gianni è rivolto ai meccanismi della visione e alla struttura dell’immagine in movimento.
La leggera sfasatura delle sequenze filmiche in fase di montaggio ha ancor più accentuato ed esplicitato l’interesse per il valore del tempo e del ritmo nella percezione visiva degli ambienti comuni.
Il susseguirsi delle immagini con movimenti lenti e progressivamente più rapidi distoglie l’osservatore dai dettagli della realtà per calarlo in una sorta di musicalità delle immagini con ritmi di pieno e vuoto, strisciate di colori vivaci interposte a linee continue dei guardrail.
Mario Albergati
Gianni Canali ha incentrato la sua ultima ricerca artistica sul tema del viaggio, la metafora per eccellenza del cammino della vita, della crescita dell’uomo, della sua entità umana e spirituale.
I video raccolgono le tracce di un passaggio attraverso un percorso pianificato e costruito con i mezzi della navigazione satellitare: il “viaggio”, che parte da un inizio e raggiunge il punto di arrivo prefissato attraverso un meccanismo digitale, calcolatore, fisico, diventa un potente mezzo che genera meditazione innanzi al moto perpetuo delle immagini, delle forme, dei dinamismi innescati dalla velocità e dal movimento del veicolo.
Il viaggiatore è “Attaccato al finestrino” e viene proiettato in una dimensione mediatica esterna, generata dalle linee del paesaggio, dagli elementi delle barriere antirumore o dalle lamiere dei guard rail: elementi geometrici che si amalgamano a elementi naturali in un continuo rimescolamento di tessiture e forme estetiche.
Il risultato è un inesorabile movimento ipnotico che induce alla riflessione, alla meditazione e che trasporta l’uomo nel continuo confronto con i suoi pensieri. Gianni Canali crea in questi suoi frame dei luoghi atti al pensiero, utilizza il viaggio come catalizzatore della meditazione, induce alla riflessione con se stessi in un viaggio che è la metafora della vita.
Raffaele Sicignano