In questi tempi di pandemia si è giocoforza affermata con determinazione l’esigenza di produrre immagini a distanza – live in streaming, video o fotografie create “in casa”- condivise grazie a piattaforme quali Zoom, Instagram, Facebook, Youtube, ecc.
Si sono arrestate quasi completamente le grandi ma anche le piccole produzioni fotografiche e cinematografiche che comportavano assembramenti e spostamenti di merci e persone. Come contropartita positiva si è registrata una riduzione di emissioni di carbonio con conseguente minor impatto ambientale.

Tuttavia non possiamo svelare l’identità di un’azienda o di un prodotto rinunciando a conoscerne i tratti fondamentali. Quando realizziamo il ritratto di un CEO, raccontiamo con un filmato il progetto di un’azienda o creiamo uno spot, dobbiamo necessariamente relazionarci in prima persona con il soggetto. Non è perciò ragionevole supporre che la soluzione all’eco sostenibilità sia quella di eliminare tout court pezzi della produzione foto-cinematografica.
Possiamo però trovare alcune soluzioni che affianchino le produzioni tradizionali e che ci consentano di realizzare immagini innovative aiutando anche l’ambiente, non solo in condizioni di emergenza come in questi periodi di isolamento e difficoltà negli spostamenti, ma anche in condizioni di normalità.

Parliamo quindi di CGI, il VERDE e il BLU dell’immagine digitale, una soluzione con due prospettive decisamente interessanti.
CGI sta per Computer Generated Image, ovvero immagini create digitalmente. Si parte da modelli 3D per generare video e immagini fotografiche di sorprendente qualità e realismo.

Il lato verde della CGI è appunto quello che consente di ridurre notevolmente le emissioni di carbonio: dato che la realizzazione delle immagini avviene attraverso sistemi computerizzati, gli effetti di impatto sull’ambiente diminuiscono sensibilmente. I brand potrebbero così sostenere la propria identità “green” grazie ai servizi offerti dagli studi specializzati che utilizzano la CGI per la produzione di immagini.

Il lato blu della CGI, la parte tecnologica, permette di mostrare ciò che (ancora) non esiste, ovvero oggetti pensati e studiati ma non ancora realizzati.
La CGI è un processo di produzione versatile che consente di progettare luoghi e set, di costruire realtà alternative, di giocare con la luce in modi diversi, di generare un database di immagini da riutilizzare modificandone materiali e contesti o, più semplicemente, di produrre fotografie per cataloghi di prodotto.
Il tutto può esser creato attraverso il solo utilizzo della CGI oppure attraverso un mix di produzioni tradizionali e immagini digitali. Le condizioni indispensabili per ottenere un ottimo risultato nella produzione di immagini CGI non si differenziano dalle produzioni tradizionali: occorre sempre partire da una buona idea, disporre di una sapiente regia, possedere la giusta sensibilità e le necessarie competenze tecniche per gestire al meglio composizione e illuminazione. Cambiano l’ambiente di lavoro, il contesto, gli strumenti ma aumentano le opportunità.

In sintesi la CGI è il linguaggio ideale per esprimere creatività e innovazione.

*Ho preso a prestito i termini il verde e il blu dall’ultimo libro del filosofo Luciano Floridi
Il Verde e il Blu – Idee ingenue per migliorare la politica

 

Seguono alcune immagini e video realizzati grazie all’utilizzo della CGI.

 

Automotive
CHARGING STATION CGI + PHOTO
Impianto Pressofusione

fotografia + CGI